mercoledì 7 dicembre 2011

Let us be young!


Sono passati diversi giorni dall'ultima volta che sono stata ispirata da qualcosa tanto da mettere qualche pensiero per iscritto. Sì, insomma, non che non ne abbia avuti, ma sapete, non credo vi possano interessare  molto le mie considerazioni random sui passanti o su come ho riscoperto di odiare profondamente i maialini.
Sì, avete capito bene, odio i maialini.
Apparte quesa dichiarazione spassionata della mia insofferenza per questi animali, volevo appunto buttare giù qualche riga sul pensiero del giorno, o della settimana...o  di qualsivoglia momento mi sia venuta in mente per la prima volta questa considerazione.
Ecco, beh, stavo ascoltando i Vaccini ( o meglio, i The Vaccines, ma sapete, noi italiani tendiamo a italianizzare tutto) e mi soffermo su una canzone in particolare, Weisuit.
All'inizio, quando ancora li ascoltavo superficialemente, non mi ero mai preoccupata molto dei loro testi, su quello che volevano dire e sul significato attributo alle loro canzoni.
Forse era meglio continuare così ma, ovviamente, sono andata a cercarmi il testo per capirlo meglio, sì, perchè mi piace complicarmi la vita a volte.
La riascolto allora,  leggendo e imparando come ogni brava fan le parole, e mi sono resa conto del suo significato, erompendo in un : "Ma questo è un inno alla giovinezza!"

E' un inno sì. Un inno al periodo che credo sia il più bello e spensierato della vita di ogni essere umano. Al periodo in cui si può sognare, fare, imbarcarsi in nuove esperienze, sbagliare e poi avere ancora la forza di ricominciare tutto daccapo. Al periodo in cui si fanno errori, stupidaggini, si azzarda ancora e ancora, giustificati e motivati dal semplice dato anagrafico. Al periodo in cui si è allo stesso tempo troppo giovani per essere adulti ma troppo vecchi per essere bambini.
Ed è quello il bello.
E' quel periodo in cui non siamo ancora appesantiti dalle grosse responsabilità, quelle vere e proprie degli adulti, ma nemmeno possediamo più l'innocenza, l'ingenuità e la dipendenza dei bimbi.
Siamo dei piccoli adulti indipendenti e consapevoli, capaci, se vogliamo, tanto di far prevalere il nostro lato maturo quanto quello infantile. Semplicemente perfetto no?
Ma qual è l'unico lato negativo? Quale macchia può rovinare un quadro così sublime?
I miei cari Vaccini lo dicono chiaro e tondo:
                   
         "We all got old at breakneck speed"

That's it. Ecco l'unica fregatura.
Eccola la frase colpevole. Quella che mi ha mandato in un trip mentale infinito, che mi ha persino spinto a guardarmi allo specchio e a contare le future rughe che andranno ad appalesarsi sul mio viso negli anni a venire. A 20 anni. Normalmente le donne dovrebbero pensarci prima dei 26-30, credo.
Ma credo anche che normalmente non ascoltino i The Vaccines. 

Quindi, grazie a questi quattro bei ragazzi inglesi,  alla mia "veneranda" età mi sono ritrovata tutto ad un tratto a ricordare i "bei tempi andati" dell'adolescenza, a quando avevo 14 anni (tanti anni fa eh?) alle mie idiozie, alla mia infantilità a livelli che potevano essere paragonati a quelli odierni di Paris Hilton, sempre con la formula standard "quand'ero piccola", come se andassi a rispolverare ricordi di decenni, secoli, millenni fa.

"Eh perchè adesso sei vecchia, che te lo dico a fare!" Mi apostroferebbe mia nonna, addirittura con una certa punta di ostilità.
Ed avrebbe pure ragione.
Perchè nonostante ciò mi sento vecchia?
Bella domanda. Non credo però abbia abbastanza voglia di dargli una risposta, o forse non credo di avere abbastanza materiale su cui basarla una risposta. Diciamo solo che mi sento vecchia, a voi stabilire  o meglio, immaginare, l'arcano motivo.
Dal momento in cui mi accingo a vivere quel periodo tanto perfetto sopracitato, perchè provo questa sensazione? Dovrei essere eccitata, esaltata, felice, elettrizzata e chi più ne ha più ne metta.
Invece no. Affatto. Sono preoccupata, ansiosa, nervosa quando invece dovrei essere esattamente l'opposto, spensierata e perchè no, anche un po' leggera in quello che faccio, che c'è di male. Insomma, ho pur sempre 20 anni no? No.
Mi ritrovo a vivere in un periodo a dir poco buio per noi giovani, dove spazio non ce ne viene lasciato nemmeno per coltivare la nostra cultura, la nostra mente, tanto che la maggior parte di noi (la parte migliore, diciamocelo) se ne va, via, lontano da tutto e da tutti coloro che possano anche lontanamente rappresentare il tricolore. E io dovrei essere spensierata eh? Certo, e tu che stai leggendo questo post sei Mahatma Gandhi.
Il fatto è che vorrei , oh come lo vorrei, vivere i miei 20 anni finchè posso, perchè come dicono anche i miei Vaccini

                 "If at some point we all succumb / For goodness sake let us be young "

quindi, se dobbiamo proprio soccombere a qualsivoglia ostacolo,  meglio essere giovani, pieni di vita e volontà, così da essere in grado di rimetterci in piedi e continuare a tentare, tentare finchè non troviamo la via giusta, la nostra via. Logico no? Ma fino a quel momento (ammesso che ci sia) dovremmo anche poter  godere della nostra giovinezza, viverla e farla oggetto delle nostre sperimentazioni,  perchè diciamocelo, fare un interrail a 40 anni mi sembra un po' triste.....e poco salutare per la schiena.
Perchè dovremmo? Come possiamo essere liberi di godere della nostra, ahimè, effimera gioventù quando invece dobbiamo preoccuparci per il nostro stesso futuro? Ogni giorno vengo fatta oggetto di osservazioni del tipo "Adesso pensa a studiare e basta". "Cosa? State scherzando? Penso a studiare e basta? Ma come vi viene in mente? Cosa vi passa per la testa?!" Sono solo alcune delle domande che mi attraversano il cervello sentendo queste poche parole.
Lo so, lo so benissimo che il nostro compito da giovani è quello di dare a noi stessi una formazione, di fornirci una cultura, una preparazione, per poi essere adatti ad affrontare la vita

                    "Because time gets harder to outrun / And I'm nobody, I'm not done"

mentre noi molto spesso e volentieri ci ritroviamo impreparati, spaesati e sperduti nel mondo e nella società perchè siamo ancora troppo giovani e inesperti per capire, inserirci, abituarci ed adattarci, ancora troppo pieni della nostra sfacciataggine infantile, della nostra voglia di fare quello che ci pare e piace e troppo pieni di energie per buttarci nel mondo degli adulti, delle responsabilità e della routine,  diciamolo, in cui invece mi sembra ci vogliano gettare in pasto sempre più precocemente.
Questo ragionamento può sembrare esagerato, pessimista o surreale, ma è esattamente come io stessa percepisco il mondo che mi circonda, le persone e il mio stesso ruolo nella società, incerto e oscuro.
Data questa fitta nube di insicurezza,  incertezza che come avvolge me sicuramente avvolgerà non so quanti altri giovani, mi sento quasi in dovere di volgermi a questo "inno alla giovinezza" come a una sorta di appiglio, qualcosa che con i suoi pochi minuti di durata mi ha ricordato che tutti cresciamo, matuariamo ed invecchiamo, ed è proprio in virtù di questo che vedo la necessità di tirar fuori il meglio da ogni età, a cominciare proprio dalla più bella.
In sintesi sono arrivata alla conclusione che devo smetterla di stressarmi la mente con pensieri del tipo "Cosa farò tra 2 anni? Tra 5? E tra 10? Lavorerò? Mi sarò traferita? Avrò una famiglia? I The Killers saranno ancora insieme?" 
Non lo so, non lo voglio sapere, non ci voglio pensare. Voglio vivere il presente, non presumere il futuro. Godermi l'oggi, non angosciarmi per l'avvenire. Ci proverò, lo prometto. Ovviamente lo prometto a me stessa......ma io  lo scrivo lo stesso,  magari qualcuno lo legge e così posso illudermi del fatto che come promessa assuma più valore.
Seppur mi faccio carico con la pubblicazione di questo post di questa "buona" intenzione, non posso fare a meno di fare un ultimo appello...al tempo. Nonostante io mi impegni a non angosciarmi e a godermi la mia giovinezza, ti prego tempo: Slow it down, go easy on me....go easy on me.

























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