lunedì 16 aprile 2012

Crazy March.

Tutti sanno che Marzo è pazzerello.....no? Certo, ovvio. Chi non lo sa.
Peccato però che a volte  il "pazzerello" non si riferisca solo alle condizioni atmosferiche, come è normale pensare...diciamo che l'ho imparato a mie spese.
Dall'ultimo post è passato più di un mese e non perché non sia successo niente, non avevo nulla di cui parlare o non avevo materiale per cui lamentarmi e lagnarmi, così da urtare la vostra pazienza con blabblaggini varie. Il bello è che è proprio il contrario. Insomma, avevo troppe cose di cui discutere, lamentarmi e analizzare, tanto per dire alcuni dei miei "fini" per cui ho creato un blog, ma tralasciamole, se non le ho rielaborate fino ad ora singolarmente non vedo perché concentrarle in poche righe....e sicuramente pure più in malo modo del solito.
Quindi, in sintesi, in 30 giorni  sono riuscita a provare le più disparate emozioni, più di tutte quelle provate in un anno intero. Tralasciamo quelle peggiori, che sinceramente non ho la minima voglia o intenzione di andare a riesumare, sia per la mia sanità mentale che la vostra, anche perché, andiamo, quanti vorrebbero leggere di struggenti soliloqui su un'effimera esistenza e pippe varie?

 Mio Dio mi sono auto-intristita solo scrivendo "effimera esistenza". Figuriamoci.

Comunque, per quanto riguarda le "emozioni positive" quindi, rileggendo l'ultimissimo post di Febbraio, del 26 per l'esattezza, mi sono accorta di essere rimasta ancora all'annuncio del V-Festival e dell'eventuale presenza dei Killers.
Ora. Allora.
Faccio fatica a trovare le parole adatte, ogni volta che la mia mente si sposta su questi pensieri mi agito e la parte razionale del mio cervello sembra andare in ferie.
Avrete capito che qualcosa di importante è successo, alla fine. "Importante" per me è pure un eufemismo. Sarebbe da alzarsi a fare una standing ovation in solitaria in mezzo alla stanza, tanto per far chiedere a mia nonna se sua nipote sia del tutto normale.
Credo sia l'evento più bello di quest'anno, o perlomeno uno dei più belli, ma diamo tempo al tempo.

Andrò a vedere i The Killers.

I KILLERS.

In concerto. In Italia. In una delle mie città preferite e in una delle location più suggestive mai viste: il Castello Scaligero di Villafranca, a Verona.
Ok, contate sul fatto che per la maggior parte delle persone questa rivelazione è un nonnulla, una delle tante band che ci sono in giro che vengono in concerto....e sicuramente è così. Per gli altri.
Per me no. Come credo sia trapelato dai miei precedenti post, o dal mio carattere, o dalle mie affermazioni, dai discorsi etc per chi mi conosce di persona, questa NON E' una delle tante band. E' LA band.
Molti non si rendono conto di quello che significa per me tutto ciò, come per altri ulteriori band o artisti.  Magari la considerano una mera ossessione, e in parte è anche così, lo ammetto. Solo che si soffermano sul lato esteriore, solo sull'espressione ebete che si profila sul tuo viso quando senti dire quel nome, o dipanarsi nell'aria quella melodia o al solo pensare di andare al quel concerto...anche se sei consapevole che mancano ancora 5 mesi.

Per l'esattezza sono 137 giorni, ma son dettagli.

In fin dei conti non li biasimo, non perché abbiano ragione, ma il fatto è che anche io ero così non molto tempo fa. Per me era inconcepibile che si andasse in tilt solo perché una band (o artista) che si ascoltava annunciava la loro presenza ad un festival in Culonia. Insomma, che mi fregava? Era in Culonia no? Poi magari  anche se venivano in Italia e il biglietto costava troppo o non venivano a suonare nel raggio di 20 km non andavo neppure.
Tornerei indietro per prendermi a calci nelle costole se potessi. Quante occasioni sprecate. Oddio, meglio non pensarci.
Ora, però, come è evidente, la situazione è leggermente cambiata. Quest'anno ho in programma diversi concerti di artisti che amo, e non potrei essere più eccitata e felice allo stesso tempo. Ogni volta che prendo in mano i biglietti che custodisco gelosamente in un cassetto, ho scariche di adrenalina. Non vedo l'ora di potermi mettere in fila e aspettare pazientemente che i miei beniamini salgano sul palco, poter provare quelle emozioni che solo la musica può far nascere. 
L'unico lato negativo, se posso chiamarlo così, è di aver scoperto troppo tardi di questi meravigliosi doni, questi gioielli che delle persone straordinarie ci regalano grazie alla loro creatività musicale.
Dopo, che la loro "creatività" sia apprezzata, criticata da alcuni, amata o odiata da altri è una delle poche certezze della vita, ma, come si dice.....il mondo è bello perché è vario, no?
E poi è sempre bello sapere come le cose possano cambiare da un giorno all'altro, magari dal momento in cui si ascolta distrattamente una canzone in macchina.
Perché per me è stato proprio questo il punto di svolta, ascoltare "Read my mind", la canzone che ha cambiato (e questo posso dirlo con tutto il cuore) la mia vita. Da quell'ascolto in auto che credevo superficiale, mentre si cercava rifugio da qualche parte per passare quelle 5 ore che avremmo dovuto spendere a scuola, su quei banchi che le bidelle pulivano ogni era glaciale, non sono più stata la stessa persona. Da quel momento, gradualmente ma costantemente, sono avvenuti dei cambiamenti che mi hanno portato a rendermi conto che stavo diventando una persona differente. E continuano ad avvenire tutt'ora. Non so dire quali siano esattamente, dove mi porteranno alla fine, cosa ne faranno di me, ma credo fermamente che fino ad ora abbiano migliorato ciò che ero e che continuano a farlo man mano che vado avanti con la mia vita.
Non ho certezze in merito, lo so, si tratta solo di istinto, ma tutto quello che posso fare è fidarmi almeno di quest'ultimo. Oppure no?

Insomma, can you read my mind?